
I container mi hanno svoltato la vita, il prossimo passo è metterci plex....
A me non sembra. Forse in fase di avvio, quello si. Poi è sempre un discorso di trade off: quando le risorse non mi servono, ha senso tenerle ferme?
I container assorbono decisamente meno risorse di una macchina virtuale, in quanto viene virtualizzata solo una parte del kernel del sistema operativo. Quindi non hai da emulare l'hardware come nella virtualizzazione classica e, sopratutto, non paghi le risorse necessarie per installare il sistema operativo su cui poi mettere le applicazioni. Vedrai che creare, eseguire, stoppare e far ripartire un container è molto veloce. Poi ovviamente dipende da quello che c'è dentro e dalle necessità dell'applicazione.
E come li cambi ex post?benny ha scritto: ↑19 nov 2020, 09:55 Nella preparazione di un container stabilisci a quanta memoria massima (in GB) e CPU (in percentuale) avrà accesso, più di quello non consumerà. Questi parametri si impostano direttamente in Container Station quando fai il container, e possono essere modificati anche in seguito, quindi consiglio di partire dal basso (tipo 512MB di RAM e 10% di CPU che è il minimo) e poi verificare in running se sono sufficienti.
vado a memoria, potrei essere impreciso: da "Overview" clicchi sul nome del container e in alto a destra c'è "Settings" che apre la stessa finestra che vedi quando stai preparando il container la prima volta. E' necessario far ripartire il container per applicare le nuove impostazioni.jocelyn ha scritto: ↑19 nov 2020, 10:03E come li cambi ex post?benny ha scritto: ↑19 nov 2020, 09:55 Nella preparazione di un container stabilisci a quanta memoria massima (in GB) e CPU (in percentuale) avrà accesso, più di quello non consumerà. Questi parametri si impostano direttamente in Container Station quando fai il container, e possono essere modificati anche in seguito, quindi consiglio di partire dal basso (tipo 512MB di RAM e 10% di CPU che è il minimo) e poi verificare in running se sono sufficienti.
quello dei volumi è il primo punto "particolare" dei container: solitamente se l'applicazione necessita di dati esterni bisogna esporre dei percorsi del NAS all'interno del container, per far sì che quando quest'ultimo legge o scrive dei file poi siano "visibili" all'esterno. I container sono concepiti per essere effimeri, cioè tutti i dati che necessitano di persistere devono essere conservati all'esterno per poterti permettere in qualsiasi momento di buttare via il container e crearne un altro senza perdite (ad esempio, quando esce una nuova versione dell'immagine dell'applicazione).
Non credo. Semplicemente quella sul container è accessibile anche senza passare da MyJDownloaderBorghez ha scritto:Però ditemi se sbaglio ma l’app jdownload installata direttamente su nas e diversa che sul docker?
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No e' la stessa sono due modi diversi di installazione
diciamo che l'applicazione è la stessa, ma l'immagine Dcker è probabilmente aggiornata più in fretta della app per QNAP che deve essere preparata appositamente per il sistema di pacchetti di QTS
quello è normale per le app che non provengono dallo store ufficiale QNAP
dove devi incollarlo il testo, nell'interfaccia dell'applicazione? Allora lo fai dal browser. Accedere al container vuol dire accedere ad un terminale linux, ma questo solo se devi interagire a basso livello con l'applicazione, ma perché dovresti farlo?